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TREVISO Nel terzo trimestre 2025 il manifatturiero veneto mostra una sostanziale tenuta, con una produzione che rimane stazionaria su base annua. I dati di Unioncamere Veneto indicano una lieve crescita per Treviso (+1,1%) e Belluno (+0,7%), variazioni che rappresentano più un segnale di non peggioramento che un reale slancio. «La prova del nove sarà l’ultimo scorcio dell’anno», commenta il Presidente della Camera di Commercio di Treviso-Belluno|Dolomiti, Mario Pozza. Il quadro settoriale è però eterogeneo. In difficoltà il legno arredo, l’automotive e soprattutto la filiera dei terzisti dell’occhialeria bellunese, messa alla prova dalle riorganizzazioni delle aziende leader. Resistono invece i macchinari industriali, un comparto che continua a dimostrarsi più solido in una fase di domanda globale indebolita dal clima di incertezza generato dalla politica protezionistica degli Stati Uniti. Il tema delle scorte accumulate negli USA — effetto degli anticipi di acquisto per aggirare i dazi — pesa sulle prospettive dell’export, pur sostenuto nei primi nove mesi dell’anno da una crescita del 9,5%. «Resta fondamentale diversificare i mercati», ricorda Pozza, citando le opportunità aperte verso l’America Latina, e rilancia il ruolo dell’innovazione come “protezione commerciale” per la competitività delle imprese. Nel frattempo, la Camera di Commercio ha destinato 1,3 milioni di euro a sostegno della doppia transizione digitale ed ecologica. Un impegno locale che si inserisce in un quadro internazionale ancora fragile, dove Europa e Cina cercano intese con gli Stati Uniti e gli indici PMI continuano a oscillare sulla soglia della crescita.
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