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di Mirko Mezzacasa
MOZIONE “MARMOLADA REGINA DELLE DOLOMITI” PRESENTATA DAL SINDACO VALERIO DAVARE, IL VOTO: FAVOREVOLI 28, ASTENUTI 5
ROCCA PIETORE – Doveva essere un’azione condivisa, simbolica e d’orgoglio per rivendicare il titolo di “Regina delle Dolomiti” per la Marmolada, la montagna che più di tutte rappresenta l’identità agordina. Ma la mozione presentata dal sindaco di Rocca Pietore, Valerio Davare (foto), si è scontrata con una realtà diversa: l’unanimità auspicata è mancata. Durante il consiglio dell’Unione Montana Agordina, il documento non ha ottenuto il sostegno compatto dei rappresentanti. Tra gli astenuti anche figure di peso: il presidente dell’Unione, Paolo Frena che è anche sindaco di Colle Santa Lucia “Anche per non creare dissapori con Cortina, Comune confinante con Colle Santa Lucia. Farò le mie valutazione anche dopo la votazione di questa sera circa il mio ruolo di Presidente”. La replica del sindaco di Alleghe, Danilo De Toni (l’altro componente della Giunta a due dell’Unione Montana:“Quando ero in Provincia del 2023 come consigliere, non sapevo che Cortina si era candidata a Regina delle Dolomiti. Che Colle Santa Lucia confini con Cortina non deve inficiare il territorio agordino, tu Paolo Frena dell’Unione Montana sei Presidente”. il
sindaco di Agordo Roberto Chissalè “I panni sporchi si lavano in Provincia, in questo caso” e il consigliere Roberto Agnolet. Eclatante anche il caso del sindaco di Rivamonte, che pur avendo firmato la mozione (servono 17 firme per portarla in consiglio), ha poi ammesso pubblicamente di non aver letto il testo “altrimenti non lo sottoscrivevo – ha detto – ma voto comunque a favore”, come emerso chiaramente dal dibattito trasmesso in diretta. La questione, che inevitabilmente riapre la storica “rivalità” con Cortina d’Ampezzo (lo sanno bene gli amanti dell’hockey su ghiaccio dei tempi migliori), spesso definita “Perla delle Dolomiti”, ha mostrato come il tema della rappresentanza del territorio dolomitico sia tutt’altro che pacifico. Dura la critica di Stefano Scardanzan, consigliere comunale di Falcade, che ha attaccato il metodo e la partecipazione all’interno dell’Unione Montana: «Cosa stiamo qui a fare? Non siamo coinvolti in nulla. Non chiamateci solo per fare numero al comitato di Valpe», ha dichiarato con tono polemico. Il dibattito ha lasciato intravedere una frattura interna, non solo sul merito della mozione, ma anche sul metodo con cui si intende portare avanti l’identità del territorio. Il titolo di “Regina” per la Marmolada, per ora, dovrà attendere un consenso più solido. (vignetta, Silvano Savio)
dal GIORNALE RADIO PRINCIPALE DELLE 12.30 di Mirko Mezzacasa
AUDIO COMPLETO alta qualità, PRESENTAZIONE DELLA MOZIONE DEL SINDACO VALERIO DAVARE, INTRODUZIONE AL DIBATTITO DEL SINDACO ROBERTO CHISSALE’ E SUCCESSIVI INTERVENTI
IN VIDEO
RIASCOLTA L’INTERO DIBATTITO, TRASMESSO IN DIRETTA SUI CANALI DI RADIOPIU
CAUSA UN’INTERRUZIONE DI LINEA, L’INTERVENTO DI ROBERTO CHISSALE’, SINDACO DI AGORDO, E’ DISPONIBILE NELLA PARTE FINALE DEL SECONDO VIDEO
REGINE GELOSE, CUORI SPEZZATI E MARCHI CONTESI. BENVENUTI NEL GRANDE FRATELLO DELLE DOLOMITI
di Mirko Mezzacasa
Dove la Marmolada è la vera Regina (ma Cortina fa la splendida) e Agordo si mette il cuore in pace… o forse no.
Altro che gossip estivi: nelle Dolomiti si consuma un dramma a puntate degno delle migliori telenovele (pardon, radionovele…perchè la Radio suona meglio, la si trova subito e arriva ovunque). Protagonisti? Re e regine, cuori appassionati, avvocati pronti a sguainare carte bollate e un esercito di sindaci agguerriti. Il tutto sullo sfondo delle montagne più belle del mondo, dove non si combatte con sciabole o piccozze, ma con… slogan promozionali.
“La Regina sono io!” – disse la Marmolada. “Ma anche io…” – sussurrò Cortina
Cominciamo dalla Marmolada, che da oltre un secolo porta con fierezza la corona di “Regina delle Dolomiti”. Un titolo guadagnato sul campo – o meglio, sul ghiacciaio – con tanto di riconoscimento storico, foto d’epoca e plauso unanime. Peccato però che, ultimamente, Cortina d’Ampezzo – già “Perla delle Dolomiti” (e scusate se è poco) – abbia deciso che “Perla” non basta più. E allora via col restyling: la Conca Ampezzana comincia a flirtare con la parola “Regina”, infilando qua e là l’epiteto nei suoi dépliant e spot. Il risultato? Il sindaco di Rocca Pietore, Valerio Davare, spalleggiato da altri primi cittadini dell’Agordino, ha detto basta: la Regina è una e una sola, e abita tra le creste della Marmolada. “Difenderemo il titolo con le unghie e con i denti!”, tuonano. Manca solo il vessillo reale issato sulla Punta Penia.
Guerre fratricide? No grazie. Ma neanche regalare la corona
Per ora, la linea è quella del buon senso. Nessuno vuole finire a litigare tra avvocati in toga e timbri del tribunale. Ma il messaggio è chiaro: le Dolomiti non sono una fiera del copia-incolla, e se Cortina ha il suo charme, l’Agordino ha la sua storia. E poi, diciamolo: se ognuno comincia a fregarsi i titoli altrui, finisce che anche Alleghe si autoproclama “Trono delle Dolomiti”, Falcade “Regno dei Cieli” e Taibon “Vaticano montano”.
E ora… chi ha rubato il cuore?
Non bastava la Regina, ora spunta anche un caso… di cuore rubato. Eh sì, perché Agordo da anni si definisce “cuore delle Dolomiti”, e mica per caso. Già alla fine degli anni ’80, l’Azienda di Promozione Turistica Dolomiti Agordine – presieduta da Franco Pra e diretta da Emilio Cagnati – lo aveva messo nero su bianco. Con la complicità della mitica FotoRiva di Alleghe, furono realizzati adesivi, dépliant, volantini e chi più ne ha più ne attacchi (sui camper, ovviamente). Il tutto distribuito anche sulle spiagge venete, in un gemellaggio mare-monti che oggi ci sembra visionario. Poi, qualche anno fa, l’assessore Angelo Ramazzina ha fatto il passo decisivo: registrare ufficialmente il marchio “Agordo cuore delle Dolomiti”. Applausi, coriandoli, bollo da 16 euro. Ma – udite udite – oggi quel cuore comincia a battere in più petti: in giro per le Dolomiti il “cuore” spunta ovunque. Insomma, un’inflazione di emozioni. E Agordo, giustamente, si chiede: ma se io ho il cuore, gli altri che ci mettono, il pancreas?
Dolomiti: chi l’ha detto che non sono appassionanti?
In attesa del prossimo episodio – magari con protagonisti “Falcade, respiro delle Dolomiti” o “Cencenighe, sopracciglio delle Dolomiti” – possiamo solo augurarci che tra una regina, un cuore e qualche puntura di orgoglio, si riesca a trovare un po’ di armonia. Perché le Dolomiti, in fondo, non sono una partita a Risiko, e se tutti vogliono vincere a colpi di brand, il rischio è che a perdere sia proprio l’identità di questi territori. E poi, lo sappiamo tutti: il cuore non si ruba… si conquista.
E la Regina? Beh, quella ha già una vetta in testa.