VENEZIA Si avvia a soluzione la problematica collegata alla messa in sicurezza del Piave nell’area di Cesana, già parte del comune di Lentiai e oggi inserita nel nuovo comune denominato Borgo Valbelluna. “Da diversi anni – spiega l’assessore regionale alla difesa del suolo Gianpaolo Bottacin – abbiamo avviato un percorso con l’amministrazione comunale per dare una soluzione definitiva alla questione dei possibili allagamenti della zona, tant’è che, tramite il Genio Civile, prima avevamo redatto un progetto che prevedeva l’escavazione di materiale e la realizzazione di alcuni pennelli di protezione in sponda destra per mettere in sicurezza la sede della strada statale e successivamente abbiamo avviato le prime escavazioni tra il 2015 e 2016 per circa 40.000 metri cubi di materiale”. Il progetto peraltro ha evidenziato una serie di problematiche, collegate anche a fattori esterni alla competenza regionale, tra cui il rispetto dell’impegno di ENEL a garantire la periodica pulizia dell’invaso a monte della traversa di Busche, oltre che dovuti a vincoli (SIC e ZPS) in cui l’area in parte rientra. “Per questo – riferisce l’assessore – i nostri uffici hanno avviato un’attività di sensibilizzazione nei confronti degli altri soggetti interessati, tra i quali anche l’ANAS, l’ENEL che ha formalizzato l’impegno alla pulizia dell’invaso nel recente Piano di Gestione, l’Autorità di Bacino e, ovviamente, il Comune di Lentiai che nel frattempo ha provveduto a dotarsi di uno specifico Piano di Protezione Civile”. “Passi importanti, ma non definitivi – conclude Bottacin – e per questo, oltre ad attivarci per reperire i fondi necessari che ammontano a circa un milione di euro e per i quali stiamo formalizzando la conferma delle risorse a livello governativo, ho anche dato indicazioni alle nostre strutture di prevedere nell’immediato l’aggiornamento dello studio idraulico con la definizione degli esatti quantitativi di escavazione e delle opere di difesa necessarie, prevedendo la valutazione del rischio attuale ai fini dell’aggiornamento del Piano comunale di Protezione Civile e altresì gli effetti dell’interramento del bacino a monte della traversa di Busche sul grado di sicurezza idraulica delle zone a rischio, inteso come frequenza di allagamento, e l’evoluzione nel tempo di tale rischio a seguito del progressivo interramento a partire dalla data di costruzione ad oggi”.