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AGORDO La 32ª edizione di Musica nell’Agordino si è chiusa con un bilancio più che positivo, confermando ancora una volta la vitalità e la forza attrattiva di una rassegna che da oltre trent’anni intreccia musica, luoghi e comunità. Tra i momenti più significativi di quest’anno spicca la Giornata Etnica del 27 luglio, che ha visto i giardini di Palazzo Crotta De Manzoni trasformarsi in un palcoscenico internazionale. Le sonorità arabe, ebraiche, armene, turche, ucraine e russe hanno conquistato un pubblico straordinariamente numeroso e partecipe, testimoniando la capacità della musica di unire culture e superare confini. Grande apprezzamento anche per i concerti ospitati in luoghi storici e panoramici: la Valle di San Lucano e il Castello di Andraz hanno accolto non solo appassionati di musica, ma anche numerosi escursionisti che hanno scelto di integrare la bellezza del paesaggio con l’esperienza musicale, rendendo ogni appuntamento un incontro tra natura, arte e comunità. La Settimana Organistica, con il fascino unico degli organi storici delle chiese agordine, ha offerto momenti più intimi e meditativi, mentre gli appuntamenti cameristici e le contaminazioni tra poesia, parola e musica hanno saputo sorprendere e coinvolgere. Il successo di pubblico, costante e trasversale, ha reso possibile anche l’aggiunta di un concerto fuori programma, per due violini davanti alla storica chiesetta di San Vincenzo di Agordo, a conferma di come la rassegna sia un organismo vivo, capace di rinnovarsi in dialogo con il proprio pubblico. Il bilancio finale parla dunque di una rassegna che non solo ha mantenuto alto il livello artistico, ma ha saputo rinnovarsi, rafforzando il legame con il territorio e aprendosi al mondo. Una dimostrazione che, ancora una volta, “dove c’è musica non può esserci nulla di cattivo”: tra le Dolomiti agordine la musica ha saputo tessere fili invisibili di emozione, comunità e bellezza. Arrivederci dunque alla prossima edizione.
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