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AGORDO Un’importante operazione di riqualificazione delle Alte Vie n. 1 e n. 2, condotta con impegno e passione dai volontari della Sezione Agordina del CAI, è stata recentemente minata da atti vandalici che lasciano l’amaro in bocca. Sul tratto agordino dell’Alta Via n. 1, storica e frequentata traversata dolomitica, sono in fase di installazione le nuove tabelle in alluminio che, grazie al contributo economico dei Comuni Confinanti, indicano con precisione non solo il percorso principale ma anche i bivi per gli itinerari adiacenti. Un lavoro certosino, fatto a spalla, con fatica e dedizione, per garantire sicurezza, orientamento e affidabilità a escursionisti e amanti della montagna. Ma a pochi giorni dal posizionamento, le prime segnalazioni di danneggiamento: adesivi di grandi dimensioni, attaccati con disinvoltura da alcuni sedicenti “escursionisti”, deturpano già le nuove tabelle, rendendo difficoltosa la lettura delle indicazioni e rovinando il decoro di un ambiente che meriterebbe rispetto. «Chi compie gesti simili – denuncia Antonello Cibien, responsabile della sentieristica del CAI Agordo – dimostra non solo mancanza di rispetto per il lavoro dei volontari, ma soprattutto una totale assenza di sensibilità verso l’ambiente montano». Il fenomeno non si limita alle tabelle: anche le cassette porta libro di vetta, installate con cura sulle cime per permettere agli alpinisti di lasciare un messaggio del proprio passaggio, vengono spesso deturpate da scritte o adesivi. «Non basta forse il libro per testimoniare il proprio esserci stati, con educazione e civiltà?» si chiede Cibien. La riflessione va oltre il semplice gesto: chi parte al mattino con adesivi e pennarelli nello zaino ha già dentro di sé una pre-intenzionalità di lasciare un segno, non positivo ma distruttivo. Un segno che nulla ha a che fare con l’amore per la montagna. «Sarebbe meglio – conclude Cibien – che nello zaino, oltre alla borraccia e alla cartina, si portasse anche un po’ di buonsenso, rispetto ed educazione civica. In montagna non dovrebbe mai mancare». Una montagna che chiede poco, ma offre tanto: anche per questo, merita rispetto.
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