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REDAZIONE
di Mirko Mezzacasa
Ha ragione da vendere il sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin, quando sottolinea che l’interesse per le Olimpiadi diminuisce mano a mano che ci si allontana dalla “core zone” cortinese. Le sue parole, riportate dal Corriere delle Alpi, descrivono una realtà sotto gli occhi di tutti: valli che dialogano poco, un capoluogo incapace di fare da guida e un sentimento collettivo che stenta ad accendersi.
Lo stesso ministro Giorgetti ha ammesso che l’evento non è ancora entrato nel cuore della gente, mentre in molti criticano la concentrazione dei 1,8 miliardi di euro di investimenti su Cortina e poche infrastrutture limitrofe.
E i cittadini? La nostra recente inchiesta (interviste di Marina Donà) conferma lo scenario: la maggior parte dei
bellunesi non sa nemmeno quando iniziano le Olimpiadi — “forse a febbraio” è la risposta più frequente — e ancor meno conosce le date delle Paralimpiadi. C’è chi pensa che le gare di hockey si giochino ad Alleghe, chi confonde Cortina con la sede delle prove di sci maschile o nordico, addirittura le prove di salto con gli sci dal vecchio trampolino…
Insomma, disinteresse e disinformazione dominano a pochi mesi dai Giochi. Colpa di una comunicazione mal gestita, più attenta ai cantieri e ai fondi che al coinvolgimento del territorio. Restano poche settimane per cambiare passo, ma la sensazione è che sia più facile spendere altrove che far sentire protagonisti i Bellunesi nella loro stessa Olimpiade.
DAL SITO DEL CORRIERE DELLE ALPI DI OGGI
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archivio RADIOPIU prima pubblicazione 25 ottobre 2025
OLIMPIADI A CORTINA.. BELLUNESI IGNORANO DATE E SPECIALITA’, UN INVITO ALLA RIFLESSIONE A CHI SI OCCUPA DI COMUNICAZIONE.
di Marina Donà






