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ALPAGO. Tre mazzi di fiori, tre luoghi simbolo e un unico messaggio: la pace appartiene a tutti. In occasione della Giornata Internazionale della Pace del 21 settembre, la Giunta dell’Unione Montana Alpago – con i sindaci Sara Bona, Alberto Peterle, Gianluca Dal Borgo e l’assessore Albino Dazzi – ha reso omaggio a tre siti legati alle ferite della guerra civile del 1943-1945. La prima tappa è stata il Bus de la Lum, in Cansiglio, dove giacciono i resti di centinaia di vittime. A seguire la visita alla croce di Venal di Funes, a Chies d’Alpago, luogo del cosiddetto eccidio di Lamosano. Infine, il cimitero vecchio di Farra d’Alpago, che custodisce gli 11 corpi recuperati dalla foiba di Pian della Pitta. In ciascun sito è stato deposto un mazzo di fiori con nastro tricolore: un gesto semplice, ma carico di significato. L’iniziativa vuole sottolineare che una comunità, per crescere in armonia, deve ricordare i morti senza distinzione di parte. Non un giudizio storico o morale, ma un atto di riconoscimento verso tutte le vittime, spesso dimenticate o prive persino di un nome e di una tomba. Le vicende del Cansiglio e dell’Alpago, documentate da storici come Antonio Serena e Marco Pirina, testimoniano pagine dolorose: dal sacrificio di Marianna Dal Bò, donna incinta gettata nel Bus de la Lum, ai cinquanta giovani uccisi e bruciati nella fornace di Funes, fino ai resti anonimi delle foibe. Ottant’anni dopo, la memoria rimane una ferita aperta. Per la Giunta, ricordare insieme è il primo passo verso una pacificazione duratura, necessaria non tanto per chi è morto allora, ma per chi ancora oggi porta dentro di sé il dolore di quella perdita.
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