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LA GIUDIZIARIA OGGI
DAL CORRIERE DELLE ALPI
SINTESI_GIGI SOSSO
BELLUNO È stato condannato a un anno di reclusione N. M. cittadino serbo residente in provincia di Belluno, per aver partecipato a una spedizione punitiva ai danni di un uomo, picchiato con pugni, calci e una catena per una motosega sparita. I fatti risalgono a un pomeriggio violento avvenuto a Belluno. La vittima, trascinata sul pianerottolo, ha riportato il naso rotto e contusioni multiple. Dovrà ricevere un risarcimento di 4.900 euro. Il coimputato ha già patteggiato. Sentenza emessa dal giudice Paolo Velo.
RAPINA DI UNA CUFFIA BLUETOOTH A FELTRE: CONVALIDATO L’ARRESTO DEL 19ENNE
FELTRE stato convalidato dal giudice Enrica Marson l’arresto di Y.L., 19 anni, nato a Feltre, accusato di rapina impropria assieme a due minorenni. I fatti si sono svolti nel parcheggio del supermercato Lidl, dove un giovane è stato circondato e costretto ad aprire lo zaino: da lì sono state sottratte delle cuffiette bluetooth. Il trio, fermato poco dopo dai carabinieri nei pressi della stazione, ha tentato la fuga, ma è stato rapidamente bloccato. La refurtiva è stata recuperata e riconsegnata. Nessuna misura cautelare per l’indagato, già rimesso in libertà dal PM Claudio Fabris
ASSOLTO DALL’ACCUSA DI ESTORSIONE IL GIOVANE MAROCCHINO DI AGORDO
AGORDO È stato assolto dal giudice Federico Montalto il giovane marocchino A.B., residente ad Agordo e attualmente detenuto a Vicenza. Era accusato di estorsione per aver costretto un amico, nel maggio 2021, a rubare superalcolici trattenendogli un borsone e minacciandolo. La difesa, con l’avvocato Enrico Rech, ha sostenuto che non si trattava di estorsione. Il giudice ha accolto la tesi difensiva, nonostante la richiesta di condanna della Procura. L’amico, sorpreso con la refurtiva all’uscita del supermercato, sarà processato per tentato furto.
ASSOLTO IL GIOVANE ACCUSATO DI ESTORSIONE PER LA RAPINA DI SUPERALCOLICI
CORTINA Elisabetta Nardo finisce a processo per falsa testimonianza e calunnia. Aveva accusato i vicini di averla colpita con un badile, ma la sua versione non ha retto. Il PM Maria Luisa Pesco ha chiesto 2 anni e 3 mesi di reclusione, mentre la parte civile, rappresentata da Raffaella Mario, ha avanzato richiesta di risarcimento danni. La difesa sostiene che Nardo non parlò di colpi ricevuti, ma solo di essersi ferita alle dita nel tentativo di difendersi. Il giudice Federico Montalto ha rinviato per le repliche e la sentenza.