VENEZIA Punto stampa del 26 novembre da Marghera con il presidente Luca Zaia e gli assessori Gianpaolo Bottacin e Manuela Lanzarin.
I NUMERI Tamponi 2.734.036 (+19.146) Test Rapidi 878.756 (+40.809) Positivi 134.056 (+3.980) In isolamento 44.437 (-1.250) Ricoverati 2.579 (+50) In terapia intensiva 323 (-2) Decessi 3501 (+72) DIMESSI 6.706 (+120)
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Domani il verdetto sulle nuove colorazioni delle Regioni “Siamo una mosca bianca, anzi siamo una mosca gialla”
Stiamo ancora lavorando all’ordinanza, attendiamo i dati delle prossime ore per valutare come muoverci, se sbagliamo il timing facciamo disagi, abbiamo necessità di non riempire gli ospedali o finire in zona arancione. Domani è il giorno delle nomination da Grande Fratello, come ogni venerdi sapremo come andrà in Veneto dove i dati sono solidi anche per l’RT. La situazione è sotto controllo. Abbiamo anche le terapia intensive, quelle previste per leggi e quelle in più perché per noi basta se avanza. I medici di base stanno facendo un bel lavoro, c’è un’altra adesione anche chi criticava si è messo a far tamponi (a 38 euro a test più spese infermieristiche). Il covid ha cambiato il mondo e la sanità è di difficile programmazione, a Padova da 950 camici al mese si è passati a 4500 al giorno.
CRESCE IL CONTAGIO Anche se di poco i numeri continuano a crescere pur tra non grandi stravolgimenti a parte il coprifuoco delle 2 e le forti limitazioni per Bar e Ristoranti che chiudono alle 18, ma non si può dire che la nostra vita sia cambiata. I dati ci dicono che il contagio c’è perché non c’è attenzione, ci sono ancora segnalazioni di assembramenti nei negozi. Noi non possiamo fare gestioni della comunità con ordinanza e restrizioni, c’è un punto oltre il quale mi rifiuto di andare. Invochiamo tutti la libertà personale, il senso di responsabilità ma poi le notizie sono quelle di assembramenti e di dati che crescono. In sostanza abbiamo quasi 3000 persone in ospedale, la punta massima di persone in ospedale nella prima ondata era di 2.400. Vedo molte persone preoccupate dei servizi ospedalieri. Con 3000 persone covid significa 6 grandi ospedali. Non abbiamo lesinato sui posti letto. non abbiamo tagliato niente perché sono previsti per legge, una decreto 70 da rivedere così come la programmazione della formazione perché manca personale. INVITO AGLI INFERMIERI “EXTRA LAVORO” Ci sono 5000 infermieri è vero, ma vengono da altre strutture, si copre la spalla e si scopre il piede perché la coperta è corta. Rischiamo di svuotare tutte le case di riposo. I Direttori Generali stanno scrivendo che si da l’opportunità a tutti gli infermieri di poter extra orario di lavoro prestare opera presso le case di riposo con 35 euro all’ora. Ad esempio chi non lavora al sabato o termina il turno nel pomeriggio. ZONE ROSSE Oggi incontro con i sindaci di Valdagno per parlare di quella situazione che da indicatori, non prevede misure di chiusure ma è giusto ci sia un incontro-confronto. Per Auronzo screening di massa domenica dalle 3 alle 13 per 1250 persone tra i 41 e i 75 anni. TERAPIE INTENSIVE NON FANTASMA Siamo partiti da 494 postazioni (21 febbraio) una nostra delibera di Giunta le ha portate a 825 posti, altri provvedimenti ci hanno permesso di arrivare a 877 e con decreti legge il numero target per il Veneto è 877, per essere più sicuri le abbiamo portate a 1000. Sono 111 nei blocchi operatori e 176 nelle sub intensive. Per la legge ne abbiamo esattamente 123 in più. NOMINATO IL NUOVO SEGRETARIO DELLA PROGRAMMAZIONE Il Dottor Maurizio Gasparin
DOMANDE
RIAPERTURA SCUOLE E STAGIONE DELLO SCI C’E’ CHI FA IL TIPO PERCHE’ NON APRANO Non abbiamo nessuna notizia ufficiale, le notizie arrivano tramite la stampa. Ieri ho chiesto la convocazione ed è prevista per le 16. Cercheremo di capire cosa diranno. Presupposti: prima la salute, se si chiude bisogna ristorare, se si chiude e si ristora bisogna evitare che gli altri aprano nell’Arco Alpino altrimenti facciamo la figura dei “pirla” davanti al mondo intero. Si pensi a chi va a sciare a Pramollo o altre realtà. Chiudere il Dolomiti Superski e in Austria e Slovenia si scia, così come in Svizzera, allora diventa difficoltoso e imbarazzante. Kurtz dice io chiuso solo se pagano i ristori. In Austria danno l’80% del fatturato, anche in Germania con percentuali diverse, in Italia avrebbero anche accettato percentuali minori per i minori costi variabili. Si è invece fatto la scelta del bonus che non ha cambiato la vita. Oggi ci sono difficoltà a parlare di restrizioni, nessuno ci crede più. IMPIANTI SCIISTICI UN ATTO PER TUTTO L’ARCO ALPINO, L’EUROPA DICE NO E GLI SVIZZERI INVITANO GLI ITALIANI. E’ un classico (come i corridoi estivi per la Croazia), noi abbiamo fatto le linee guida fatte non dalla politica ma dai servizi di prevenzione. Lo sci ha due punti nevralgici, ammassamento alla partenza e in cabinovia. Che differenza c’è tra la coda al punto vendita commerciali o sulle piste di sci? Significa per entrambi che non rispettano le regole, cioè le linee guida. La caduta dello sci è la fine della montagna che apre le porte all’emigrazione dove lo spopolamento gira sulle 1000 persone all’anno che se ne vanno. APERTURA DELLE SCUOLE Quanto alla scuola se utilizziamo il tema della proprietà transitiva: se chiuso la scuola chiudo le piste ma anche le attività di diletto, c’è una catena di ragionamenti. E’ rischioso aprire il 9 per chiudere subito dopo (il 23 per le vacanze di Natale), vale la pena rischiare per un flash pre natalizio? Concentriamoci per dopo l’epifania infezione permettendo. Io sono per la scuola in presenza. Spero che la scuola non diventi un totem di puntiglio politico, dobbiamo fare il bene della scuola, delle famiglie e per la salute dei ragazzi.
PIANO A GRADINI PER GLI OSPEDALI Stiamo lavorando non possiamo anticipare nulla. E’ già abbozzato, la quinta fase avrà termini operativi per l’occupazione. La sfida è non arrivare a 6000 posti letto per non mandare in tilt il sistema. Ci sarà una stretta progressiva se aumentano i ricoveri. Se i cittadini non si mettono d’impegno il rischio di una lenta ma continua salita c’è.
IL 9 DICEMBRE O DOPO L’EPIFANIA LA SCUOLA TORNA IN PRESENZA E IL TRASPORTO? L’assessore De Berti si sta attrezzando, da sempre diciamo che uno dei limiti è quello dei trasporti, ma che non passi l’idea che la scuola è chiusa per colpa dei trasporti. Circa gli orari scaglionati di entrata e ingresso nelle classi tutte le scelte vengono fatte in linea con l’ufficio scolastico regionale. Nelle scuole la maggior parte delle infezioni sono primarie, le infezioni vengono dunque da fuori.
BARISTI E RISTORATORI FATICANO A FAR RISPETTARE LE REGOLE Per i ristoratori non è cambiato nulla, al di là di questo è stato chiarito che non c’è responsabilità oggettiva del gestore, l’unica cosa è chiamare la forza pubblica, se serve non ci sono altre soluzioni. Ma siamo arrivati ad un livello che i nostri esercenti devono fare lezioni di educazione civica e di come comportarsi e la vena negazionista aiuta.
ASSESSORE GIANPAOLO BOTTACIN
MODELLI: ci mettiamo sempre nelle condizioni possibili immaginabili, per questo prevediamo i 6000 posti letto, le 1000 terapie intensive, ovvero lo scenario peggiore che vorremmo fosse evitato, ma dipende dal comportamento degli utenti e dalla loro educazione ed educazione civica.
SE IL 23 NOVEMBRE E’ STATO RAGGIUNTO IL PICCO IN VENETO? Avevamo previsto una crescita dei ricoveri fino alla fine del mese di novembre. Quasi tutte le regioni sono arancioni o rosse con ben altre restrizioni come ad esempio non uscire dal proprio comune, inoltre i bar e ristoranti sono chiusi 7 giorni su 7 anche in zone arancioni, è chiaro che che maggiori restrizioni i dati sono diversi.
L’ASSESSORE MANUELA LANZARIN
Dati prima fase vaccinazione anti covid. In questa prima fase il commissario Arcuri ci ha chiesto i numeri del personale sanitario (tutto dentro e fuori gli ospedali), poi le case di riposo (operatori e ospiti). Noi abbiamo aggiunto anche i numeri del resto del socio sanitario (operatori, personale e ospiti) di strutture minori, disabili, tossicodipendenti. Abbiamo chiesto i dispositivi di conservazione in capo a ogni singola azienda, tutti gli ospedali Hub hanno i sistemia meno 80 gradi per la conservazione. Totale 171.003 persone da vaccinare, numero che va raddoppiato perché il vaccino è doppio, quindi siamo a oltre 342 mila.
PIANO VACCINAZIONI
ARCURI_Piano distribuzione vaccini anti-COVID_RETTIFICA