Bello, bellissimo. Immaginate la scena: un turista entusiasta arriva nella hall di un elegante hotel, guarda la locandina appesa con orgoglio alla parete – prati verdi, baite idilliache, mucche fotogeniche – e chiede con accento tedesco impeccabile:
“Scusi… quanto dista questa magnifica località altoatesina dalla struttura?”
Silenzio.
Occhi sgranati.
Il responsabile della hall deglutisce.
Perché la località in questione… non è in Alto Adige. No. È in Veneto. E non un Veneto qualunque: è quello da cartolina, da esplorare con calma, quello delle Dolomiti bellunesi, mica pizze e speck.
Ma la vera chicca arriva quando il direttore del Tirler – sì, proprio lui, con GPS alla mano – dovrà fare outing cartografico: “Ehmmm… sì… effettivamente… non è Alto Adige… ma è… Veneto. Un ottimo Veneto!”.
E via con le spiegazioni, i “confini fluidi”, i “valori condivisi”, forse pure un “ma tanto siamo tutti montagna”, mentre il turista tedesco aggiorna Google Maps con aria confusa.
Alla fine, cosa resta? Un pizzico di ironia e una domanda: ma davvero il nostro meraviglioso Veneto ha bisogno di travestirsi da Alto Adige per piacere? Dai, su… siamo belli anche senza Photoshop geografico!