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di Mirko Mezzacasa
Ci sono sere, dentro gli studi di Radio Più, in cui il tempo si piega. L’aria si riempie di echi lontani, di quel profumo anni Ottanta che sapeva di gioventù, di avventura e di libertà.
Eravamo ragazzi, vent’anni appena, e il mondo sembrava grande quanto le curve che portano da Taibon a Gosaldo, da Alleghe a Falcade. Una 127 Sport era la nostra astronave, l’autoradio il nostro telescopio puntato verso il cielo invisibile delle frequenze. Bastava catturare un segnale FM dietro i muri di un paese per sentirsi invincibili. Ogni “passaggio” era una conquista: la voce della valle si propagava, scivolava oltre i boschi, accendeva finestre, entrava nelle case.
Quarantadue anni dopo, tutto sembra uguale, eppure tutto è diverso. Non corriamo più solo lungo le strade di montagna, ora inseguiamo il segnale fino a Vicenza, Padova, Bologna, i lidi ferraresi. Dai ponti del Visentin e del Monte Venda, Radio Più si allunga come un fiume di voce che bagna due terzi del Veneto. Ogni sera, quando scopriamo un nuovo confine superato, il cuore batte come allora: la magia non è mai svanita.
Forse l’Agordino non si è ancora accorto fino in fondo di ciò che ha tra le mani. Ma accadrà. Perché Radio Più non è soltanto un’onda che vibra nell’etere: è una compagna fedele, una sentinella che porta storie, gioie e dolori delle nostre valli oltre le montagne. È il megafono di un territorio che ha imparato a farsi ascoltare.
Un tempo ci vollero anni perché capissimo che questa Radio non apparteneva solo a Taibon o ad Agordo, ma aveva ali abbastanza grandi per sorvolare la Valbelluna e il Feltrino. Oggi quelle ali hanno raggiunto la pianura, e presto tutti comprenderanno che Radio Più è, e resterà, Agordina, anche quando fa sentire la sua voce lontano.
Ma una Radio non vive solo di onde e antenne. Vive di persone. Vive della passione di chi la costruisce giorno per giorno, e del sostegno silenzioso di chi l’ascolta e ci crede. Se siamo ancora qui, è grazie a chi ci ha tenuti in viaggio quando la benzina sembrava finita.
Perché la verità è questa: le passioni autentiche non conoscono confini, non conoscono età, non conoscono tempo. La Radio è una scintilla che continua ad ardere, e finché ci sarà qualcuno disposto ad ascoltare, continuerà a illuminare la notte.
E grazie ad Andrea Chicca e alla Radio Club 103, abbiamo condiviso assieme i tempi del rilascio della concessioni a volte sfidando i “potenti” dell’etere, abbiamo condiviso l’accensione dei ponti Radio sulle montagne ed ora questa nuova entusiasamente avventura della nuova tecnologia, Dab Plus… sul canale 5D
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