IN FOTO l’autista Giulio Vedana di Sospirolo
Un camion della Case Trasporti di Agordo partito mercoledi dalla Schenker trasporti e spedizioni di Ponte nelle Alpi, a Milano non è mai arrivato, l’autista del Tir è stato malmenato, sequestrato e il carico del mezzo rubato. Il rimorchio conteneva materiale di valore, anche occhiali di lusso. “Un’ora da incubo, l’importante è aver portato a casa la pelle”, Giulio Vedana di Sospirolo, l’autista per conto della Case Trasporti di Agordo, ieri questo lo ha potuto scriverlo su facebook. Il vero sospiro di sollievo lo ha tirato mercoledi notte, un’ora dopo l’inizio dell’incubo, quando ha potuto dare l’allarme e mettersi nelle mani delle forze di Polizia. La rapina tra Peschiera Borromeo e via Lucio Cornelio Silla, a Milano mercoledì attorno alle 23. Giulio Vedana, autotrasportatore di 55 anni è stato bloccato da un paio di malviventi a bordo della motrice. I due hanno sbarrato la strada del camion della vittima con altri due mezzi pesanti che si sono messi di traverso obbligando il sospirolese a bloccarsi. Sono scesi con il volto travisato col passamontagna e, senza farlo fiatare, lo hanno immobilizzato con delle fascette da elettricista ai polsi e alle caviglie. Poi lo hanno fatto sdraiare nella cabina della motrice.
“Giulio ha vissuto momenti davvero brutti – racconta Paolo Case, titolare con il fratello Luca dell’azienda fondata dal compianto papà Renato – Il rimorchio con la motrice è stato fermato alle porte di Milano, lui è stato subito bloccato da due individui, uno parlava meridionale l’altro non ha proferito parola. Lo hanno malmenato colpendolo con un pugno alla schiena e minacciandolo di morte in caso di reazione. E’ stato legato con le fascette da elettricista di cui porta ancora i lividi sui polsi e sbattuto nella cuccetta. La motrice del Tir è stata staccata dal rimorchio e abbandonata verso Rho in zona fiera, dall’altra parte di Milano anche per confondere i segnali dell’impianto satellitare. Giulio è riuscito a liberarsi dopo un’ora, gli avevano anche rubato il cellulare ed ha chiesto aiuto ad altri camionisti”.
E’ il racconto di una scena da film quello di Paolo Case (in foto) ancora stupito per come si sono svolti i fatti, ma anche di come fossero bene informati i rapinatori di quanto conteneva il camion. “Era un carico di valore – conferma Case – e chi ha agito lo ha fatto da professionista in tempi velocissimi anche a staccare la motrice e spostarla dall’altra parte di Milano”.
Il rimorchio forzato e svuotato del suo contenuto è invece stato ritrovato non lontano dalla zona della rapina. “Mi hanno informato il giorno dopo di Carabinieri e sono andato a Milano a riprenderlo, c’era pure la multa perché in sosta vietata nell’isola pedonale. Ovviamente ho già avuto modo di spiegare le nostre ragioni al comando dei vigili milanesi”.