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OGGI LA GIUDIZIARIA DAL CORRIERE DELLE ALPI, sintesi: dal tribunale GIGI SOSSO
Giornata intensa sul fronte giudiziario nel Bellunese. Condannato a 20 mesi uno dei minorenni coinvolti nella rapina all’alimentari di Ponte nelle Alpi. A Belluno, chiesto il processo per il medico del 118 accusato di rifiuto di atti d’ufficio nei soccorsi alla quattordicenne Eleonora Chinello. Due spacciatori hanno patteggiato oltre due anni di pena dopo aver tentato di vendere hashish che in realtà erano saponette, rapinando poi l’acquirente. A Feltre, assoluzione per un uomo trovato con 80 grammi di hashish, ritenuti per uso personale.
Patteggiamento anche per un falso operatore bancario che ha truffato due risparmiatori e per uno zoldano che aveva denunciato falsamente lo smarrimento del libretto dell’auto. Rinviato infine il processo per un furto in un bar di Borgo Valbelluna: l’imputato è irreperibile.
RAPINA ALL’ALIMENTARI DI PONTE NELLE ALPI: MINORE CONDANNATO A 20 MESI
PONTE NELLE ALPI Condannato a un anno e otto mesi di reclusione uno dei due minorenni coinvolti nella rapina all’alimentari Ardivel di Ponte nelle Alpi. La sentenza è stata pronunciata dal Tribunale per i minorenni di Venezia con rito abbreviato. I fatti risalgono al novembre di tre anni fa: il ragazzo, allora diciassettenne, entrò nel negozio con un complice, minacciò un cliente con la replica di una 
pistola e lo colpì al volto, fuggendo con circa cento euro. Identificato grazie alle telecamere, non ha potuto accedere alla messa alla prova per il mancato rispetto delle prescrizioni. Diversa la posizione del complice, che ha invece superato il percorso educativo.
CHIESTO IL PROCESSO PER IL MEDICO DEL 118: DECISIONE A GENNAIO
BELLUNO Chiesto il rinvio a giudizio per il medico 63enne a gettone del 118 che operava anche nel Bellunese. La Procura di Padova contesta i reati di rifiuto di atti d’ufficio e interruzione di pubblico servizio in relazione ai soccorsi alla quattordicenne Eleonora Chinello, morta dopo un incidente stradale nell’ottobre 2024. Secondo l’accusa, durante l’intervento la dottoressa non avrebbe operato direttamente, lasciando le manovre rianimatorie ai due infermieri presenti. A gennaio il giudice deciderà se aprire il processo. Nella stessa udienza sarà valutata anche la richiesta di patteggiamento dell’automobilista che investì la giovane, accusato di omicidio stradale.
PANETTI DI HASHISH? ERANO SAPONETTE: DUE SPACCIATORI CONDANNATI
BELLUNO Tentano di vendere hashish, ma consegnano saponette al posto della droga. Il raggiro però degenera in una rapina violenta. È finita con una condanna a due anni e quattro mesi di reclusione e 500 euro di multa per due giovani spacciatori, che hanno patteggiato la pena a porte chiuse. I fatti risalgono al 31 agosto dello scorso anno. All’appuntamento per la consegna, l’acquirente si accorge subito 
dell’inganno e rifiuta di pagare. A quel punto viene aggredito con spray al peperoncino, minacciato e derubato di 800 euro e del portafoglio. La vittima, finita al Pronto soccorso di Belluno con cinque giorni di prognosi, era in netta inferiorità numerica. La rapina è stata aggravata anche dalla presenza di un minorenne, per il quale procede separatamente la Procura veneziana.
HASHISH IN CASA MA PER USO PERSONALE: ASSOLTO A FELTRE
FELTRE Aveva in casa circa 80 grammi di hashish, ma non ci sono prove di spaccio. Per questo un feltrino è stato assolto dal giudice per le udienze preliminari di Belluno con la formula “il fatto non sussiste”. La droga era stata trovata durante una perquisizione dei carabinieri, partita da una segnalazione anonima. In casa, però, non sono stati rinvenuti bilancini né materiale per il confezionamento delle dosi. La difesa ha dimostrato che si trattava di uso personale e il giudice ha accolto la tesi, escludendo qualsiasi attività di cessione. La sostanza resta sequestrata, ma per l’imputato il procedimento si chiude con l’assoluzione.
TRUFFA AI RISPARMIATORI: FALSO OPERATORE BANCARIO PATTEGGIA
Si spacciava per un operatore di banca e convinceva le vittime a versare denaro per bloccare presunte operazioni sospette. È finita con un patteggiamento la vicenda che ha visto coinvolto Salvatore Gilotta, accusato di aver truffato due risparmiatori bellunesi per quasi cinquemila euro. Il meccanismo era quello ormai noto dello smishing: un sms a nome di Unicredit, seguito da una telefonata sotto falso nome. Convinti di mettere al sicuro il conto, i due risparmiatori hanno versato 2.391 e 2.420 euro, finiti su un Iban riconducibile all’imputato. Gilotta, collegato dal carcere, ha patteggiato davanti al tribunale di Belluno una pena di due anni di reclusione. Uno dei truffati si è costituito parte civile, ma per recuperare il denaro dovrà avviare una causa civile.
DENUNCIA FALSA PER IL LIBRETTO DELL’AUTO: PATTEGGIA QUATTRO MESI
VAL DI ZOLDO Aveva denunciato lo smarrimento della carta di circolazione, ma in realtà il libretto dell’auto era stato ritirato per un’infrazione al Codice della strada. Per questo lo zoldano ha patteggiato quattro mesi di reclusione per falso ideologico. La falsa denuncia risale al maggio di due anni fa, presentata ai carabinieri di Alpago. Gli accertamenti hanno però chiarito che il documento era stato ritirato dalla Polizia locale nel Padovano già nel 2019. La pena, concordata con la Procura, è stata applicata dal giudice con sospensione condizionale. Il procedimento si è così chiuso senza arrivare al dibattimento.
SVUOTA LA CASSA DEL BAR E SPARISCE: IMPUTATO IRREPERIBILE
BORGO VALBELLUNA Colpisce approfittando di un attimo di distrazione della barista, ma oggi risulta irreperibile. È stato rinviato il procedimento a carico di FK, accusato di furto in abitazione per un colpo messo a segno in un bar di Borgo Valbelluna. I fatti risalgono all’aprile di due anni fa: dal registratore di cassa sarebbero spariti circa 200 euro. L’uomo, già noto per precedenti analoghi, è accusato anche di recidiva. All’udienza predibattimentale il giudice ha disposto nuove ricerche, non essendo stato possibile rintracciare l’imputato. Il caso tornerà in aula nei prossimi mesi, se l’uomo verrà individuato.
