RIAPERTA LA CHIESA IN CADORE, ERA IN BILICO SULLA FRANA
VALLE DI CADORE La chiesa di San Martino a Valle di Cadore, a rischio di crollo a causa di una frana, è stata salvata grazie a un intervento di consolidamento che ha costato 1,1 milioni di euro e che ha visto la realizzazione di terrazzamenti sulla roccia per consolidare le fondamenta. La chiesa, chiusa per due anni, è stata restituita alla comunità cadorina il primo maggio, in una cerimonia alla quale hanno partecipato il vescovo, il presidente della Regione Veneto, la sindaca di Valle di Cadore e l’assessore regionale. L’intervento rappresenta un esempio unico di lavori in situazioni estreme e il progetto sarà probabilmente pubblicato. La salvaguardia della chiesa è stata sostenuta dai fondi per il risarcimento dei danni provocati dalla tempesta Vaia e rappresenta un importante passo verso i lavori di consolidamento del tratto della statale 51 di Alemagna, interessato dalla difficile strettoia di Valle di Cadore, in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.
L’ASSESSORE GIANPAOLO BOTTACIN ” Abbiamo festeggiato la fine dei lavori che hanno reso sicura una chiesa dopo un movimento franoso del versante. Nel 2017 ho effettuato un sopralluogo e nel 2018 abbiamo ampliato il monitoraggio dell’area con una delibera in Giunta. La situazione è peggiorata e la chiesa ha chiuso, ma abbiamo investito dei fondi per riportarla in sicurezza. L’intervento è stato coraggioso e lungimirante, grazie anche alle scelte ingegneristiche azzeccate e alla maestria delle aziende. È un esempio di collaborazione tra governo e aziende per garantire la sicurezza delle infrastrutture e delle comunità. La chiesa ora è utilizzabile dalla comunità locale e speriamo che questo esempio possa ispirare altri interventi simili nel futuro.







