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Lassi Pekka Ruuskanen era, prima di tutto, un uomo del cielo. Un professionista rispettato nel mondo del paracadutismo e del BASE jumping, capace di trasformare la sua passione in una vita intera dedicata al volo, alla tecnica e alla sicurezza. lavora per LP Skydiving Service, realtà specializzata in attività e servizi legati al paracadutismo, dove mette a disposizione esperienza e competenze maturate in anni di attività internazionale. Prima ancora ha collaborato con due centri di riferimento mondiale: Skydive Voss, in Norvegia, e Skydive Jurien Bay a Perth, in Australia, luoghi in cui chi pratica sport aerei riconosce una vera “università” del settore. La sua formazione nasce in Finlandia, dove ha studiato presso la Savon ammattiopisto Sakky, istituto professionale noto per preparare tecnici altamente qualificati. Originario di Maaninka, viveva a Helsinki, senza mai interrompere però quel filo che lo legava ai panorami e agli spazi aperti della sua terra. Chi lo conosce lo descrive come un professionista rigoroso, appassionato, estremamente competente e al tempo stesso riservato, concentrato sul lavoro e sulla comunità dei jumper che considerava una seconda famiglia.
IERI ALLA RADIO
RICERCHE DEL BASEJUMPER FINLANDESE SULLA BUSAZZA: ANCORA NESSUNA TRACCIA
TAIBON Ancora nessuna notizia del basejumper finlandese disperso nella zona della Busazza, dalla cui cima il 35enne appassionato di voli con la tuta alare dovrebbe essersi lanciato sabato mattina, giorno in cui l’uomo si è collegato al suo cellulare l’ultima volta come rilevato da un altro apparecchio. Dalle prime luci di oggi le ricerche sono ripartite, concentrate con i mezzi aerei sulla parete della Busazza e con le squadre a piedi alla sua base. L’elicottero della Guardia di finanza di Bolzano, dotato di Imsi Catcher, ha confermato la geolocalizzazione del telefonino del 35enne a circa 2.600 metri di quota. La montagna è stata sorvolata a lungo in tutto il suo sviluppo, anche dall’elicottero dei Vigili del fuoco e da quello convenzionato con il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi, a bordo soccorritori attrezzati di binocolo. Le squadre a piedi si sono mosse battendo la base della parete della Busazza, della Torre Trieste e di zone limitrofe, dove hanno cercato inoltre le unità cinofile della Guardia di finanza. Si sono alzati in volo i droni del Cnsas e dei Vigili del fuoco e le perlustrazioni sono andate avanti fino a che è sceso il buio. Domattina, in accordo tra Carabinieri, Vigili del fuoco, Guardia di finanza e Soccorso alpino, ci si ritroverà a Capanna Trieste per un ulteriore tentativo con l’elicottero.
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