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RIVAMONTE AGORDINO – Uno scatto notturno, silenzioso e potente. Nella notte di magio 2025, una fototrappola ha immortalato un orso bruno adulto nei boschi al confine tra Rivamonte e Gosaldo, in un angolo abitato e non selvaggio delle Dolomiti bellunesi. Il plantigrado è stato ripreso vicino a un punto di foraggiamento, in cerca di cibo, e poche ore dopo, lungo i sentieri, sono state trovate impronte ben visibili sulla terra umida, a
conferma del suo passaggio. Un avvistamento che emoziona, ma richiama anche alla prudenza. L’orso (lo stesso avvistato nel basso Feltrino nelle scorse settimane?) si sta probabilmente spostando in cerca di risorse, approfittando del clima mite e del risveglio primaverile della natura. Ma ciò che rende questo evento ancora più suggestivo è il suo legame con il cinema. Proprio nei boschi tra Gosaldo e la Val di Gares, nel 1988, vennero girate alcune delle scene più intense del film “L’Orso” (“L’Ours”) del regista francese Jean-Jacques Annaud. Una pellicola epica e poetica che raccontava la lotta per la sopravvivenza e la bellezza del mondo visto con occhi animali. Un ritorno simbolico, dunque: là dove il grande schermo aveva raccontato una storia di natura e libertà, oggi un orso vero torna a lasciare la propria impronta.
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