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ROCCA PIETORE Un rifugio alpino senza telefono fisso. Sembra incredibile, ma è la situazione che da oltre un mese sta vivendo il Rifugio Onorio Falier, a quota 2.074 metri, all’Ombretta, sotto la parete sud della Marmolada. Un luogo molto frequentato in estate da escursionisti, alpinisti e turisti, ma oggi privo di un servizio essenziale non solo per l’accoglienza, ma anche e soprattutto per la sicurezza: il telefono fisso funge infatti da punto di contatto per eventuali emergenze e soccorsi. Il guasto è noto da tempo, ma a quanto pare non ancora risolto. Eppure non si tratta di affrontare imprese alpinistiche o pareti verticali per sistemarlo: basterebbe un intervento tecnico o, più banalmente, un semplice clic per ripristinare il collegamento. A rilanciare la segnalazione è anche Radio Più, che proprio oggi dedica al Falier la prima puntata della nuova rubrica estiva “Voci di montagna – Estate nell’Agordino, estate in rifugio”, con Leonardo Chinellato. Un viaggio tra le voci e i volti di chi vive e lavora nei rifugi delle Dolomiti, iniziando proprio da uno dei più iconici. Il problema al Rifugio Falier è emblematico di una fragilità infrastrutturale che ancora oggi penalizza molte strutture in quota, nonostante il loro ruolo strategico per il turismo e la sicurezza in montagna. L’auspicio è che l’allarme lanciato dalla rubrica radiofonica possa servire da stimolo a chi di dovere per un rapido intervento di ripristino. Perché in montagna, anche una semplice telefonata può fare la differenza. (MM)