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ROCCA PIETORE «Nella partita delle Comunità Energetiche Rinnovabili, il Comune è un attore fondamentale, anche nella redistribuzione a fini sociali dei contributi generati». Con queste parole il sindaco di Rocca Pietore, Valerio Davare, ha presentato l’incontro informativo della CER Dolomiti, definendolo «un’opportunità che sono certo sapremo cogliere». L’appuntamento, il trentesimo promosso da CER Dolomiti, è stato l’occasione per illustrare le modalità di adesione alla Comunità, gli incentivi disponibili per famiglie, albergatori e piccole imprese, e per approfondire gli aspetti ambientali, economici e sociali legati alla condivisione dell’energia. «I punti chiave», ha spiegato Giovanni Piccoli, presidente del Centro Studi Bellunese, davanti a una ventina di partecipanti, «sono legati alla necessità di individuare impianti di produzione e consumatori situati all’interno della stessa area geografica delle cabine di distribuzione». La normativa prevede che gli impianti siano di piccola taglia (massimo 1 MW di potenza), autorizzati dopo la costituzione della CER Dolomiti (18 luglio 2024) e alimentati da fonti rinnovabili. A Rocca Pietore, ha proseguito Piccoli, esistono diverse possibilità: «Considerando che le ore di irraggiamento solare non sono molte, il fotovoltaico potrebbe non essere la soluzione più adatta. In alternativa, si possono valutare impianti di cogenerazione a biomassa o mini idroelettrico. Questi ultimi, a differenza del fotovoltaico che produce solo in presenza di sole, garantiscono una produzione continua, con rendimenti fino a sette volte superiori». Attualmente, nel territorio di Rocca Pietore sono in corso varie iniziative per la realizzazione di mini impianti idroelettrici ad acqua fluente, che potrebbero entrare a far parte della CER. I benefici, ha spiegato il presidente della CER Dolomiti, Antonio Barattin, sono distribuiti tra produttori, consumatori e una quota destinata a progetti sociali, scelti dalla comunità stessa. A partecipare potranno essere cittadini, enti pubblici, associazioni del terzo settore, enti religiosi e piccole e medie imprese. La CER Dolomiti sarà pienamente operativa entro pochi giorni. «Nelle aree montane», ha concluso Piccoli, «sono in fase di sviluppo impianti per circa 15 MW, tra fotovoltaico e idroelettrico. Quest’ultimo, grazie alla produzione continua 24 ore su 24, garantisce stabilità economica e finanziaria, oltre a incentivi costanti per l’energia condivisa tra i membri della Comunità».
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