FOTO, INTITOLAZIONE STADIO DI CALCIO IN LOCALITA’ POLANE A IVANO DORIGO.
AGORDINA TROPPO ESIGENTE PER IL SINDACO DI AGORDO SISTO DA ROIT E UN PAESE CHE NON HA COLTO LE OPPORTUNITA’ DEI GRANDI EVENTI ALL’IVANO DORIGO.
AGORDO Nel capitolo delle opere da realizzare ad Agordo magari con i soldi dei fondi di confine, alla voce campo di calcio Ivano Dorigo, alle tribune e spogliatoi da ricostruire si aggiunge un’ulteriore richiesta; il campo sintetico da 500 mila euro. L’Agordina Calcio ha bussato alla porta del Comune con il progetto in mano. Dalla stanza del sindaco la risposta è stata chiara, Sisto Da Roit lo ha anche ripetuto sillabandolo in consiglio comunale: “Soldi non ce ne sono”, invitando l’Agordina a cercare un privato in grado di finanziare l’operazione e il Comune con gratitudine firmerà a tempo indefinto la convenzione per la gestione. “Impossibile anche solo pensarlo – ha ribattuto il consigliere di minoranza Roberto Chissalè- che una società basata sul volontariato e che già affronta quotidiane difficoltà, si ponga anche alla ricerca di finanziatori per impegni importanti. Una società sportiva necessita di essere affiancata dal Comune, che ne sia aiuto e sostegno. In quanto alla spesa da 500 mila euro, visti altri esempi credo si possa spendere anche meno per quel campo in sintetico”.
Meno di dieci anni fa i consiglieri comunali discussero per giorni la richiesta dell’Agordina Calcio di costruire un campo di allenamento “Avevano chiesto anche un campo di patate pur di avere un terreno su cui poggiare i piedi – ha ricordato il sindaco Sisto Da Roit- ora le esigenza della società sono cambiate, apriamo le porte all’Agordina ma rispondiamo anche che non abbiamo la macchinetta per stampare banconote”. Dieci anni fa l’amministrazione si trovò davanti ad un bivio, creare un campo di calcio come l’attuale, criticato perché il terreno di gioco è privo d’erba e insidioso, oppure il campo in sintetico. L’amministrazione comunale bocciò il campo di calcio in sintetico sul tipo di quello realizzato a Cernadoi, Selva di Cadore e Taibon. “Una scelta obbligata – ha detto Da Roit – con un preventivo di 400 mila euro e obbligo di rimologazione da 8000 euro ogni pochi anni. Sul fatto che il campo di calcio sia consumato buon segno, significa che la gente ci gioca”.
Anche su questo argomento Roberto Chissalè ha avuto qualche cosa da ridire “Inutile avere belle strutture come l’Ivano Dorigo se poi rimangono chiuse in piena estate e non possono essere usate dalle famiglie che ad Agordo ci pagano le tasse”. Dichiarazione non gradita dal sindaco Sisto Da Roit che si è tolto alcuni sassi dalla scarpa. “L’Ivano Dorigo -ha detto – era un campo in ghiaia, c’abbiamo speso 1 milione e mezzo per una struttura a servizio di tutto l’Agordino e che dovrebbe rientrare in un progetto strategico della vallata, ma non so come la pensino i miei colleghi. L’impianto è rimasto precluso al calcio delle società locali perché abbiamo ospitato squadre professionistiche nell’ottica di dare una spinta al territorio, anche se un mio avversario in campagna elettorale diceva che non si poteva far, ma il territorio non ha risposto nè a livello commerciale, nè di associazionismo. Quindi la comunità s’interroghi cosa vuole da questo posto anziché continuare a lamentarsi senza capire le fortune che si hanno”.