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BELLUNO/TREVISO Il sindacato SLC CGIL Veneto ha sollevato una forte denuncia riguardo alle condizioni dei lavoratori del settore comunicazioni nelle aree di Belluno e Treviso. In una nota ufficiale, indirizzata a diversi responsabili aziendali, si sottolineano gravi mancanze relative al pagamento delle quote di trasferta, dei rimborsi pasto e chilometrici. Secondo quanto riportato, anche nell’ultimo cedolino di agosto non sarebbero state corrisposte le indennità spettanti, nonostante le ripetute segnalazioni da mesi. Una situazione che, secondo i rappresentanti sindacali, sta penalizzando pesantemente il personale impiegato, spesso costretto ad anticipare di tasca propria centinaia di euro per esigenze aziendali, senza ricevere nei tempi previsti i rimborsi dovuti. Il fenomeno dei “distacchi” – trasferte lavorative imposte dall’azienda – è al centro della protesta. Se da un lato tali spostamenti rientrano nelle mansioni richieste, dall’altro i sindacati sottolineano che la normativa contrattuale prevede obbligatoriamente il riconoscimento delle relative indennità economiche. “Ci troviamo di fronte a lavoratori che hanno anticipato cifre considerevoli, senza ricevere nei tempi congrui ciò che è contrattualmente loro spettante” – evidenzia la lettera firmata da Adriano Musolino, funzionario regionale SLC CGIL Belluno/Treviso, e Sabrina Duprè, funzionaria regionale SLC CGIL Treviso. Il sindacato denuncia inoltre la reiterazione dell’illecito: “Già un anno fa avevamo segnalato lo stesso problema, risolto solo dopo l’intervento dell’Ispettorato del lavoro”. La nota si conclude con un avvertimento chiaro: in assenza di un riscontro tempestivo e di soluzioni concrete, la CGIL annuncia che sarà costretta a intraprendere ulteriori azioni sindacali e legali per tutelare i lavoratori. La vertenza resta dunque aperta e promette sviluppi nei prossimi giorni.
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