Mentre si vanno concludendo i lavori (durati varie settimane) di sistemazione dell’indispensabile opera, torna alla mente…
Per singolare coincidenza proprio mentre è in atto il conto alla rovescia per la riapertura completa al traffico veicolare del Ponte di Ponte nelle Alpi (chiuso dal 26 agosto scorso per lavori di consolidamento e di miglioramento delle condizioni di sicurezza e quindi riaperto nei giorni scorsi ma a senso unico alternato dunque solo per quanti sono diretti verso il bivio e il Cadore), mi è capitato tra le mani il volume “Belluno e provincia nelle vecchie cartoline” realizzato nel dicembre del 1973 da Edizioni Canova Treviso per i tipi delle Officine grafiche Longo e Zoppelli, su iniziativa del Lions club di Belluno. E il collega e caro amico Sostene Schena mi ha “girato” la vecchia immagine del Ponte, con una veduta anche del Castello, edita decenni or sono da suo padre Teofilo, e quella del Castello e dell’ex casa cantoniera. Gli storici Giovanni Fabbiani e Giuseppe
Sorge hanno scelto e commentato per ben centocinquantasette vecchie cartoline illustrate e, tra queste, anche la riproduzione che qui propongo: si tratta di una immagine scattata proprio in quel di Ponte nelle Alpi. La corposa dicitura che l’accompagna ricorda che “Nella storia di Ponte nelle Alpi (un tempo Capodiponte) ha particolare rilievo (ed una storia decisamente tormentata, aggiungiamo noi – ndr.), il ponte sul Piave, punto di passaggio obbligato per le comunicazioni del Bellunese con l’Alpago e la Marca Trevigiana. Per attraversarlo bisognava pagare un pedaggio (o muda). La prima notizia del ponte risale al 1181. Distrutto nel 1412, per impedire a milizie veneziane provenienti dal Fadalto, scorribande nel Bellunese, fu ricostruito nel 1415, poi nuovamente incendiato nel 1484. Fu nuovamente dato alle fiamme nel 1813 dalle truppe francesi in ritirata. Nel maggio del 1848 il ponte viene incendiato fai volontari italiani per ordine del Comitato Dipartimentale di Belluno. Ricostruito dagli austriaci, venne dato alle fiamme nel
1866, durante la terza guerra di indipendenza. La nuova costruzione, in ferro, fu inaugurata il 1. gennaio 1872”. Fabbiani-Sorge concludono così: “La cartolina illustra il ponte provvisorio sul Piave costruito nel 1919, si intravede, oltre il ponte, il Castello Bortoluzzi”. Non possiamo non ricordare infine che nello “Studio d’ambiente” realizzato per il concorso magistrale 1961-62, Adriana Boito dedica nel libro “Il comune di Ponte nelle Alpi” un lungo capitolo proprio al ponte (sul quale
contiamo di tornare in altra occasione) rammentando che “… La prima menzione di esso l’abbiamo in un documento del 27 aprile 1881 dal quale risulta che il Vescovo di Belluno godeva del diritto di riscuotere un pedaggio su questo ponte che allora era già antico, come è provato dalla bolla di papa Lucio III che vi accenna in data 18 ottobre 1185”. Ancora: “Nel 1196 il ponte, cadente per vetustà, ha avuto bisogno di notevoli restauri e si ricominciò a passarvi il 22 maggio dell’anno seguente…”. E conclude spiegando che “Il ponte che esiste attualmente fu costruito nel 1921, su progetto dell’ing. Miozzi, in cemento armato. E’ lungo 50 metri, largo 8, alto 27”.
NELLE FOTO (Teofilo Schena; riproduzione dal libro di Fabbiani-Sorge; sito promozionebellunoeprovincia): versioni del ponte sul Piave di Ponte nelle Alpi.