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BELLUNO “Un inferno di vento e acqua: questa è stata la Tempesta Vaia del 2018. Una calamità che ha messo a dura prova il Veneto ma che ha contemporaneamente dimostrato come la nostra gente sia capace di rimboccarsi le maniche per ricostruire. Una tempesta senza precedenti che ha cominciato a scatenarsi in Veneto tra il 28 e 29 ottobre di sette anni fa colpendo senza pietà le nostre montagne, le mie montagne, distruggendo circa 15 milioni di alberi. Le zone più colpite sono state quelle dell’Agordino, del Cadore, del Feltrino, del Comelico, della Carnia, della Val di Fassa e Val di Fiemme. Qualcuno ha parlato di un evento eccezionale paragonabile ad un terremoto e qualcun altro ad un uragano. Sono stati momenti di paura e disperazione. Ma anche di grandi gesti di solidarietà e aiuto reciproco. Quando tutto è finito, quando è cessata la pioggia che per giorni si è abbattuta violenta, quando si è fermato il vento tagliente, quando finalmente si è rivisto il cielo, allora è ricominciata la ricostruzione, che ha visto il lavoro di tutti per restituire, negli anni, un nuovo volto al nostro bellissimo territorio”. Lo ha detto Roberto Toigo, segretario generale della Uil Veneto, nel ricordare il settimo anniversario di uno spaventoso evento meteorologico che colpì con una violenza inaudita una parte del territorio veneto.
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