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SANTO STEFANO DI CADORE Un terremoto simulato di magnitudo 5.0 è stato scelto come scenario per la prima tappa della tredicesima edizione di Scuola Sicura Veneto all’Istituto d’Istruzione Superiore Enrico Fermi. L’esercitazione, svolta presso la scuola, ha previsto cedimenti localizzati, feriti simulati e un’emergenza strutturata per testare l’efficacia delle procedure di sicurezza.
Feriti simulati e interventi d’emergenza
Durante la simulazione, uno studente è stato “ferito” a una gamba nell’aula III del primo piano. I sanitari del Suem hanno immobilizzato il ragazzo e lo hanno trasferito fino all’ufficio di Presidenza, da dove è stato trasportato all’esterno tramite autoscala. Un secondo studente ha riportato una lesione a un braccio a causa di detriti caduti nel laboratorio di falegnameria al piano rialzato.
Evacuazione e fasi dell’esercitazione
L’evento si è aperto con l’allarme e l’attivazione delle procedure previste: evacuazione controllata delle classi, recupero dei feriti da parte dei soccorritori e valutazione delle criticità. L’obiettivo: mettere in pratica le procedure di sicurezza che ogni scuola dovrebbe affrontare con consapevolezza. Il format – in uso dal 2016 – ha coinvolto fin qui circa 90.000 studenti.
Dimostrazioni e mezzi in piazza
Al termine dell’esercitazione sono intervenuti il dirigente scolastico e il sindaco con i saluti istituzionali, seguiti da un dialogo fra Bottacin e gli studenti per verificare ciò che hanno appreso. Poi è stato il momento delle esposizioni: i ragazzi hanno potuto avvicinarsi ai mezzi della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco e del Suem. L’elicottero del 118 ha sorvolato e atterrato nella piazzola, dando la possibilità di visitarlo e porre domande al personale dell’equipaggio.
Un progetto che guarda avanti l’assessore regionale alla Protezione Civile GIANPAOLO BOTTACIN
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