I Carabinieri del ROS hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia nei confronti del cittadino macedone VEAPI Ajhan, domiciliato ad Azzano Decimo, frazione Tiezzo (PN) ed indagato per arruolamento con finalità di terrorismo anche internazionale, il quale era in procinto di lasciare il territorio nazionale. L’indagine è iniziata alla fine del 2013 dopo che il cittadino bosniaco MESINOVIC Ismar, partito dall’Italia il 15 dicembre 2013, seguendo la rotta balcanica raggiungeva la Siria unitamente al figlio minore, di appena due anni ed altro cittadino macedone, per unirsi all’organizzazione terroristica Stato Islamico, trovando la morte all’inizio del mese di gennaio 2014. A seguito dell’attivazione del ROS da parte dell’Arma Territoriale di Belluno, che aveva avuto notizia dell’allontanamento del MESINOVIC che aveva portato con se’ il figlio minore, venivano avviate indagini che portavano a individuare un soggetto maghrebino residente nel bellunese, JAFFAR Anass, considerato il primo responsabile del percorso di indottrinamento e radicalizzazione di MESINOVIC Ismar, come dimostrato dalle ricostruzioni investigative che permettevano di: accertare l’attività di “predicatore mediatico” svolta da JAFFAR Anass, diretta a convertiti e persone socialmente disagiate; identificare un gruppo ristretto di sostenitori che lo seguivano durante gli incontri di preghiera, tra i quali figuravano lo stesso MESINOVIC Ismar e altri. L’attività investigativa ha permesso di: accertare la partenza per il teatro di guerra siriano di BAIG Umar, MESINOVIC Ismar e altro Macedone, i primi due deceduti in Siria nel dicembre 2013 (BAIG) e gennaio 2014 (MESINOVIC), mentre il terzo è attualmente impegnato nei combattimenti nelle fila di Stato Islamico (IS); documentare che MESINOVIC Ismar, dall’Italia, prima di partire per la Siria, aveva preso contatti con esponenti del gruppo terroristico IS in Siria per conto dei quali aveva acquistato un furgone, un drone radiocomandato ed un visore notturno da utilizzare nelle aree di conflitto; rilevare il ruolo decisivo nella radicalizzazione, arruolamento e successivo instradamento verso il teatro siriano di MESINOVIC Ismar e altro indagato macedone, svolto da: BOSNIC Husein, imam itinerante bosniaco, attualmente detenuto in Bosnia, con l’accusa di terrorismo internazionale ed instradamento di combattenti jihadisti verso il teatro siriano per alimentare i ranghi di IS, manifestando concreto supporto ideologico all’organizzazione. Si ritiene che BOSNIC abbia esercitato un ruolo decisivo nel processo di radicalizzazione e successivo instradamento di entrambi; VEAPI Ajhan, cittadino macedone, dedito alla selezione sul terreno ed al conseguente reclutamento di aspiranti mujaheddin in territorio italiano, da sottoporre all’Imam bosniaco BOSNIC Husein per le successive attività di radicalizzazione. VEAPI è considerato referente in territorio italiano di BOSNIC ed intermediario tra l’imam bosniaco ed il bacino di aspiranti combattenti;
A latere dell’attività investigativa, inoltre, il 12 maggio 2015 sono stati emessi i provvedimenti di espulsione ed inammissibilità in area Schengen ai sensi dell’art. 24 SIS II nei confronti di:
OSMANOSKI Arslan, in quanto personaggio in stretto contatto con VEAPI Ajhan e caratterizzato da uno stile di vita radicale improntato sui dettami del salafismo; il provvedimento è stato eseguito il 21 maggio 2015;
JAFFAR Anass, attualmente dimorante in Marocco (l’esecuzione del provvedimento a suo carico è tuttora pendente),
mentre il 13 gennaio 2016 è stato eseguito analogo Decreto di espulsione a carico di LIJMANI Redjep, cittadino macedone 39enne nato a Otlja e domiciliato a San Zenone degli Ezzelini (TV), “responsabile sociale” dell’Associazione Culturale Islamica “Fratellanza” di San Zenone degli Ezzelini (TV), padre del ragazzo che, nel novembre 2015, in classe, durante una lezione aveva manifestato approvazione per gli attentati terroristici di Parigi.
Ieri 25.02.2016 la Procura della Repubblica presso il tribunale di Venezia ha emesso Decreto di Fermo di indiziato di delitto nei confronti di VEAPI Ajhan, per fondato pericolo di fuga, atteso che il soggetto in data odierna si apprestava a partire per la Serbia e, successivamente, per la Germania.
Padova, 26 Febbraio 2016