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i principali aggiornamenti dalla cronaca giudiziaria locale, con sentenze e processi che continuano a interessare la provincia di Belluno. Sintesi dal Corriere delle Alpi, di Gigi Sosso
BELLUNO – AP, cacciatore bellunese, è sotto processo per aver installato trappole illegali con lacci, utilizzando una carcassa di cervo e gamberi come esca per attirare i lupi, specie protetta presente nella zona. Paluselli ha rifiutato la sanzione prevista dal decreto penale e ha scelto il dibattimento in aula. Un lupo è stato trovato morto nelle trappole, e il DNA rinvenuto sulle corde coincide con quello del cacciatore, elemento chiave per l’accusa di bracconaggio e uccisione di animali. Le associazioni animaliste Anpana e Lega per l’Abolizione della Caccia si sono costituite parte civile. La sentenza di primo grado è attesa dopo l’udienza fissata per il 9 dicembre.
In un altro procedimento a Belluno, un uomo rischia un anno e dieci mesi di reclusione e una multa di 11mila euro per aver violato il Daspo urbano: era stato sorpreso nei pressi della discoteca J’Adore, nonostante il divieto. La Procura ha chiesto la condanna, ma la difesa sostiene l’assenza di prove certe che il soggetto fosse entrato in locali vietati. Il giudice è in procinto di emettere la sentenza di primo grado.
A Conegliano, due bellunesi, FD’O e XC, sono stati condannati a sette anni di carcere ciascuno per una rapina impropria avvenuta il 25 aprile 2022. La Procura aveva chiesto una pena di quattro anni, ma il giudice ha aumentato la condanna. I due imputati si dichiarano innocenti, affermando che si trattasse di una restituzione volontaria di un debito. È attesa la motivazione della sentenza per poi valutare un eventuale appello. Intanto FD’O è stato incarcerato per una vicenda legata alla droga.
Sempre a Belluno, FD’O è stato rinviato a giudizio per lesioni aggravate a tre militari durante una festa techno a Lambioi Beach. Aveva chiesto la sospensione della pena con lavori di pubblica utilità, ma è finito in carcere per questioni legate alla droga e non ha potuto completare il percorso. Anche XC sarà processato, mentre altri imputati hanno optato per soluzioni alternative. La prima udienza è prevista per il 16 ottobre.
Infine, a Setteville è terminato con l’assoluzione il processo per circonvenzione d’incapace a carico di due coniugi, Emanuele Auletta e Maria Iavazzo. L’accusa riguardava una donazione da quasi mezzo milione di euro fatta da un’anziana alla casa di riposo San Vincenzo di Alano di Piave, con la clausola di assistenza fino alla fine della vita. La perizia ha stabilito che la donna era lucida al momento della firma, e il giudice ha accolto la linea difensiva, revocando anche il sequestro di un immobile acquistato con parte della somma.