Tribunale di Belluno, D’Incà (M5S): “Prorogata a fine marzo la gara per la sala intercettazioni”
Prorogata a fine marzo la scadenza per la gara per far realizzare nel tribunale di Belluno la “sala ascolti” per le intercettazioni: “Con questa nuova scadenza, decisa dal Governo con un decreto legge – ricorda il deputato bellunese del Movimento 5 Stelle Federico D’Incà – rimane tutto il tempo anche al tribunale di Belluno per recuperare le risorse e organizzare la procedura”.
“La gara si è resa necessaria – spiega D’Incà – in seguito alla riforma della disciplina delle intercettazioni, che prevede la realizzazione di sale d’ascolto create apposta per garantire la massima riservatezza, e per consentire la creazione di archivi gestiti direttamente dal Procuratore della Repubblica”. Il Procuratore del tribunale di Belluno, Paolo Luca, si era espresso di recente sottolineando da un lato la carenza di risorse per i lavori di adeguamento per questa procedura, e dall’altra i tempi di avvio delle gare, che sono scaduti giovedì 26 luglio: “In questo modo ci sarà il tempo sia per trovare i soldi per l’adeguamento strutturale – conclude D’Incà – sia per far partire le gare d’appalto per i lavori”.
GIUSTIZIA – DARIO BOND: BENE LA PROROGA, MA SERVONO I SOLDI”
“Bene la proroga che assicura al Tribunale nuovo tempo per indire la gara per la realizzazione delle opere necessarie per la messa a norma della sala intercettazioni, ma ora bisogna trovare i soldi”: commenta così lo slittamento a marzo 2019 dei termini per la gara il deputato di Forza Italia, Dario Bond, autore poche settimane fa di un’interrogazione sul tema con i colleghi veneti Piergiorgio Cortelazzo e Raffaele Baratto e il friulano Roberto Novelli.
“Gli annunci del Governo servono a poco, senza risorse: ora ci sono otto mesi per indire la gara, ma servono oltre 50mila euro per la realizzazione dei lavori di adeguamento del Tribunale”, ricorda Bond. “Bisogna trovare i soldi e capire come gestire la situazione, che prevede le competenze in mano al Ministero, ma la struttura di proprietà del Comune di Belluno: serve quindi al più presto un confronto tra tutti gli attori”.