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Un rombo di motori e di emozioni: Agordo ricorda Renato e chi non c’è più.
Un raduno che, al di là dei motori e della bellezza dei mezzi esposti, resterà nella memoria come un tributo autentico a chi ha lasciato tracce indelebili sulle strade e nei cuori di tutti.
AGORDO
“Top di gamma, eccezionale, organizzato in modo eccellente” ha detto Giorgio “Giorgin” Valcozzena, emozionato, ringraziando gli amici Paolo e Luca, i fratelli Case che con impegno e passione hanno reso possibile il primo raduno di camion storici ad Agordo, in una giornata già speciale per l’avvio del Palio dei Cento. La piazza si è riempita di vita, di ricordi, di emozioni. Non erano soltanto camion, ma pagine di storia: mezzi che hanno macinato chilometri, trasportato merci, attraversato stagioni della
vita di tanti uomini e famiglie. Ognuno di quei “bisonti della strada” portava con sé il rumore del motore, il profumo di fatica e il calore di tante avventure.
Toccante e indimenticabile il momento in cui la carovana, da Taibon, ha invertito la marcia per rientrare ad Agordo: un percorso che ha fatto vibrare il cuore, dal cimitero di Nogarola a Toccol, passando per Bries sede storica della “Dolomiti Case Trasporti”. Non era solo un tragitto, ma un pellegrinaggio della memoria, un abbraccio simbolico a chi non c’è più.
“Percorso che ci ha toccato il cuore – ha raccontato ancora Giorgin – nel ricordo di Renato ‘Gaban’ Case, il fondatore di un’azienda importante per l’Agordino, la prima in vallata. Grazie a lui per gli insegnamenti, e grazie ai tanti che non ci sono più, compreso Mario, il mio maestro.”
Parole che hanno stretto in un unico respiro passato e presente, ricordo e gratitudine, amicizia e comunità. Oggi Agordo non ha celebrato solo i camion, ma le persone, le radici profonde di un territorio che sa unirsi nel segno della memoria e della passione.
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