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SEDICO Una serata conviviale ha concluso il progetto “Dall’orto alla tavola”, promosso dal Comune di Sedico nell’ambito del piano regionale Parola ai giovani e realizzato in collaborazione con Coldiretti Belluno. Il percorso, rivolto a ragazzi tra i 14 e i 34 anni, ha unito teoria e pratica in cinque incontri dedicati all’orticoltura e alla cucina sostenibile. I partecipanti hanno imparato a preparare e gestire un orto, riconoscere le erbe spontanee e cucinare i prodotti raccolti con ricette semplici e salutari. Ad aprire la serata è stata il vicesindaco e assessore alle Politiche giovanili Viviana Mussoi, che ha ringraziato istituzioni, associazioni e volontari. «Dobbiamo accorciare le distanze tra noi – ha detto ai ragazzi –. Partecipare alla vita di comunità significa coltivare il futuro. Abbiamo bisogno di forze giovani, di passare il testimone». Durante i mesi estivi i ragazzi sono stati seguiti da esperti e “maestri contadini”: tra questi la presidente di Coldiretti Belluno Chiara Bortolas, il vicedirettore Michele Nenz, la forestale Ester Andrich, Giuliana Perin e Gabriele Marcolina di Campagna Amica. Importante anche il contributo di Silvia Pierobon di Coldiretti Belluno, con cui Mussoi ha collaborato lungo tutto il percorso. Un ringraziamento è andato inoltre alla parrocchia, alla Pro Loco e alle aziende agricole locali per il sostegno e l’ospitalità. Nel corso della serata i giovani hanno ricevuto un applauso e un attestato di partecipazione. Nonostante le difficoltà di un’estate segnata da piogge e caldo intenso, sono riusciti a portare a tavola i frutti del loro lavoro: peperoni, zucchine, melanzane, insalate e molto altro. I partecipanti sono stati: Alain, Alessia, Elena, Francesco, Jasmine, Katia, Laura, Lorenzo, Marta, Mattia, Nicole, Samela, Serena e Simone. La cena finale, preparata insieme al “cuoco contadino” Marco Casagrande, ha permesso di assaporare il risultato di un’esperienza che, come ha sottolineato Mussoi, «ha saputo incuriosire e coinvolgere ragazzi non abituati a questo tipo di attività, dimostrando che a Sedico qualcosa di bello da fare c’è».
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