OPINIONI DEGLI ASCOLTATORI DI RADIO PIU DOPO L’ARTICOLO PUBBLICATO IERI (VEDI GIORNALE RADIOPIU 25 GIUGNO 2018)
MANUEL CONEDERA
Se fosse di là..forse esisterebbe un piano di coordinamento unico del turismo e un piano per autogestire il tutto. Contando spese di manutenzione e gestione del territorio e delle opere realizzate. Quindi introiti e fondi specifici e quindi anche un poco meno di volontariato come forza indispensabile per il territorio e più fondi per le persone che abitano e rendono vivo il territorio. (Bravi tutti i volontari che organizzano e lavorano gratuitamente). Ma non ci sono i soldi. (Tipica frase nostra) Se non ci sono i soldi è anche perchè non siamo stati capaci di mandare avanti un progetto unico tutti insieme a lungo termine con l’obbiettivo comune di guadagnare. E se la parola guadagnare non piace si può dire: per raccogliere fondi da investire sul territorio. Tra scontri, territorio diviso, regolamenti, enti diversi, non comunicazione, sistema delle gare/bandi a ribasso, volontariato come soluzione a moltosi viaggia in prima, forse in un sistema abituato al: meglio tutto e subito.ROBERTA CONEDERA
Giustissimo quanto scritto sul turismo in Valle di San Lucano. Ma il problema principale sono i nostri giovani che preferiscono la fabbrica a qualsiasi alternativa di lavoro. È più comodo lavorare 5 giorni la settimana e avere sabato e domenica liberi. È più facile stare a casa in malattia senza problemi che dover lavorare con la febbre. Il lavoro in proprio e il lavoro a servizio del turismo sono fatti di sacrificio (se permetti ne so qualcosa marito fornaio, figli cuochi) e a tutt’oggi non rientrano nei piani dei nostri giovani. Finché la valle non verrà presa in mano dai nostri ragazzi non c’è soluzione.ELENA CARLIN
Speriamo che l’associazione Ospitalità Diffusa Conca Agordina Dolomiti possa essere d’aiuto per il futuro turistico della Valle di San Lucano e per tutta la Conca Agordina e che nessuno ostacoli il lavoro di tutti gli associati. Abbiamo un territorio meraviglioso e delle tradizioni singolari, dobbiamo cercare di sfruttare tutto ciò al meglio per un migliore futuro turistico.
PUNTATA PRECEDENTE
VALLE DI SAN LUCANO, SE FOSSE DI LA’
di Mirko Mezzacasa
LA BAITA ALLE PESCHIERE, I LAVORI PROSEGUONO
TAIBON Prende forma l’ex Baita alle Peschiere già AfterHour, i lavori in valle di San Lucano in prossimità del laghetto delle Peschiere proseguono spediti. Bella ed elegante la struttura in legno ricostruita nel sito interessato da un furioso incendio il 17 maggio 2011. A sette anni da quella drammatica notte dove della struttura rimase solo un ammasso di travi annerite, cenere e il rimborso della polizza assicurativa.
Il Comune di Taibon si prepara ad indire i bandi per la nuova gestione. Identica destinazione d’uso: bar, ristorante, pizzeria. Il cantiere in Valle di San Lucano è a pieno regime, i fondi Odi permetteranno anche la realizzazione dell’Auditorium in prossimità del laghetto. La Baita è stata ricostruita sul sedime originale sfruttando il piano casa per rendere più confortevoli i locali per il gestore, e per usare meglio il sotto tetto trovando spazio anche per le esigenze del personale. Volumetria leggermente aumentata con facciate esterne mantenute come in origine. Efficentamento energetico e recupero dell’area parcheggi che sarà asfaltata così come la strada fino all’innesto con la comunale per San Lucano e Taibon. Un progettone da 1 milione 250 mila euro, 770 mila dai fondi odi per il locale, 450 mila per l’Auditorium, oltre ad un confinanziamento comunale per 250 mila euro. Il tutto è inserito in un progetto ancora più grande da 12 milioni per le ciclabili con Comune capofila Rocca Pietore.
L’Auditorium (i cui lavori dovevano essere appaltati entro l’estate…) sarà costruito nella zona del laghetto raggiungibile con un breve tratto stradale interdetto a tutti i mezzi a motore, secondo l’amministrazione darà migliore vivibilità all’area con la valorizzazione della valle grazie al teatro all’aperto per manifestazioni a carattere culturale. Ma ci vuole ben altro per vivacizzare la valle che un auditorium.
VALLE DI SAN LUCANO
“Se la fuse dall’altra banda”,
frase che non consola, ripetuta spesso dai Taiboner. Certo se la Valle di San Lucano con l’Agner e il suo spigolo nord che diede il via alla gloriosa carriera alpinistica di Reinhold Messner fosse nel confinante Trentino o Alto Adige avrebbe avuto un passato e un futuro ben diverso. Non solo Agner, ma anche Pale di San Lucano ed il Cor sulle Pale dei Balconi punti di richiamo mondiale. Eppure la Valle non produce reddito per i locali o ben poco. Resiste solo la struttura in fondo alla valle, La locanda da Elso che con la moglie Ester l’ha tenuta attiva e viva, oggi la figlia e le nipoti la gestiscono in modo encomiabile in tempi in cui la montagna si spopola. Locanda, ovvero bar, ristorante, campeggio. Punto di partenza per escursioni e non è raro vedere i pullman arrivare fino sotto l’Agner. Il resto è solo tristezza, dal Rustico chiuso da un anno, alla Baita del Tita acquistata da privati 20 anni fa e tenuta chiusa, ma almeno non cade a pezzi. Almeno quello. Il Comune ha provveduto a realizzare punti per pic nic con tanto di barbecue ma non introita un euro, anzi a carico del cittadino le spese di manutenzione e la pulizia della valle a fine estate dove i rifiuti non mancano.
LA CICLABILE.
C’e’ una ciclabile meravigliosa che entra nel cuore della valle, tra boschi e in riva al torrente Tegnas porta a Col di Pra e più su fino a Pont de la Pita dove una volta c’erano le cave di marmo che ormai le nuove generazioni non conoscono più, i blocchi di marmo si nascondono nella fitta vegetazione. La strada poi prosegue per Reane, Malga Stua e Campigat. E’ una strada tenuta in ottime condizioni ma non grazie ai contributi dello Stato, nemmeno dai Fondi di Confine. Teste e muscoli locali l’hanno tenuta e la tengono in condizioni perfette, si chiama piodech, traduzione di volontariato a Taibon. Si sale fino in cima alla valle e fatta la Forcella (bici in spalla) i bikers possono scendere nell’altrettanto affascinante Valle di Gares e ritornare a Taibon per la ciclabile Canale d’Agordo, Cencenighe, Listolade. Ergo: da Cencenighe a Listolade non è una ciclabile, ma una strada interdetta a qualsiasi mezzo cioè si può percorrere solo a piedi e il ciclista che incorre in qualsiasi tipo di incidente sa a cosa va incontro in fatto di responsabilità ma anche in caso di voler pretendere l’intervento dell’assicurazione dopo un sinistro. Ma il ciclista non ha alternative o fa quella strada a proprio rischio e pericolo o chiama un taxi per farsi portare a Taibon, perché anche la galleria di Cencenighe è vietata alle biciclette. E questo si chiama fare turismo? Altro che mega progetti di ciclabili e piano marketing, si risolvano prima certi problemi basilari di una ciclabile (Cencenighe-Agordo-Le Campe) incompiuta da quasi 10 anni.
TURISMO A TAIBON
Turismo? Parola sconosciuta. Da qualche anno c’è un B&B (Nord Est, Sud Est) di Maria Grazia Cannalire e Paolo Tibolla, Maria Grazia che viene dal Salento sta facendo scuola dimostrando che nella Conca Agordina si può fare turismo ed anche accedere a contributi importanti, ce ne fossero di strutture simili in un paese che ha visto arrivi e presenze turistiche colare a picco. Negli anni Settanta ed Ottanta tra appartamenti e campeggi in valle, il paese era un brulicar di turisti. Oggi le attività chiudono, le case rimangono sfitte e Luxottica apre le porte ai giovani portando in pensione i più vecchi. Ma si vivrà di solo occhiale?