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Deborah Zerovnik
MI TIRO FUORI DALL’IMPUBERE DELLE VESTI
Quanto ancora durerà
tra il mio corpo
tra il mondo e me
[delle passite arance il rotolare
lungo i corridoi dei sanatori]
l’inesorabile.
Forse mi sognerò di nuovo stasera
come ignoranza vergine, oppure
forse, tempo greve fattosi ‘piatto’
patibolo infine e pastura.
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