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DI ALESSIA DALL’O’
FELTRE Un mistero da risolvere, scorci inaspettati da scoprire, tecnologia e storia che si intrecciano: è stato questo “Il Segreto di Castaldi”, l’esperienza investigativa interattiva che domenica ha animato il centro storico di Feltre. Tra le bancarelle della Fiera dell’Oggetto Ritrovato, oltre cento partecipanti si sono messi in gioco per seguire le tracce di un enigma tutto da svelare. L’iniziativa, nata all’interno del progetto GEA di ENAC Veneto – Sede di Feltre e realizzata in collaborazione con Il Fondaco per Feltre, è stata ideata da quattro giovani feltrini – Alice Barp, Alessia Campigotto, Anna Casagrande e Riccardo D’Incau – che hanno curato ogni aspetto dell’esperienza, dall’ideazione al supporto in loco. Gli oltre 100 partecipanti, suddivisi in due turni, hanno utilizzato una mappa cartacea e il proprio smartphone per accedere a video, QR code e password che li hanno guidati lungo un percorso tra storia e curiosità. Molti i luoghi poco noti coinvolti, aperti eccezionalmente grazie al supporto del Fondaco, che ha reso possibile una vera immersione a 360 gradi. «Siamo molto soddisfatti dell’affluenza», racconta Anna Casagrande. «È stato un banco di prova importante per capire come si sviluppa un progetto reale, e i feedback ricevuti saranno preziosi». Al momento non sono previste nuove edizioni, ma il team sta lavorando per rendere l’esperienza fruibile in modo stabile, soprattutto per turisti e scuole. «Nei prossimi giorni – spiegano – chiederemo un incontro con il Comune e il Consorzio Dolomiti Prealpi per valutare come dare continuità alla proposta».
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