BELLUNO Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 si rinnova l’appuntamento con le “Giornate FAI di Primavera”, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Anche in questa 31ª edizione, la manifestazione di punta del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS offrirà l’opportunità di scoprire e riscoprire, insieme ai volontari della Fondazione, tesori di storia, arte e natura in tutta Italia con visite a contributo libero in oltre 750 luoghi di 400 città, la maggior parte dei quali solitamente inaccessibili o poco conosciuti. La delegazione FAI di Belluno, analogamente a quella di Pordenone che aprirà Vajont Nuova, invita, nell’anno del 60° anniversario del disastro del Vajont, ad un percorso emozionale nella cittadina di Longarone, che toccherà alcuni luoghi chiave colpiti dalla tragedia. Insieme con gli Apprendisti Ciceroni dell’istituto superiore Galilei Tiziano di Belluno, i volontari del FAI condurranno i visitatori nella Chiesa monumentale di Santa Maria Immacolata. L’edificio sorge al centro del paese ricostruito, nel luogo esatto dove prima sorgeva la settecentesca chiesa distrutta dall’alluvione. È diventata il simbolo di Longarone e del lungo e travagliato percorso della rinascita sostenuto dalla comunità superstite mutilata del suo tessuto sociale e privata di una sua identità, ancora fortemente legata al paese irrimediabilmente distrutto. Se ne racconterà il forte valore simbolico, il legame con la tragedia e i motivi per cui compare in numerosi studi sull’architettura religiosa contemporanea. Poco è rimasto della vecchia Longarone dopo la distruzione nell’ottobre 1963. Quella notte l’onda, dopo aver distrutto il paese e portato via le vite di molti dei suoi abitanti, è arrivata solo a lambire e danneggiare le gradinate del settecentesco Palazzo Mazzolà: il Municipio di Longarone è l’unico edificio di pregio storico-artistico che si è salvato, una delle poche testimonianza di com’era Longarone prima di quella tragica notte. Sarà possibile entrare nelle stanze del palazzo, prestigiosa residenza settecentesca. Oltre ad aver accolto Presidenti della Repubblica, del Consiglio, ministri, le sue stanza ospitano alcune testimonianze del passato longaronese che i volontari del FAI, insieme con gli Apprendisti Ciceroni dei Licei Giustina Renier di Belluno, avranno modo di illustrare ai visitatori. Il percorso ideale include anche i Murazzi di Longarone, colossali gradoni in pietra posti a ridosso del centro del paese. Ottennero il vincolo monumentale già prima della catastrofe del Vajont e tutt’oggi costituiscono una delle poche testimonianze materiali superstiti dell’operosità della cittadina di Longarone nei secoli passati.
ENRICA RAOTA
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